22 maggio 2020 13:15

Solo il 7,3 per cento degli abitanti di Stoccolma ha sviluppato gli anticorpi

Secondo uno studio dell’agenzia svedese per la salute (Folkhälsomyndigheten), alla fine di aprile solo il 7,3 per cento degli abitanti di Stoccolma aveva sviluppato gli anticorpi per il virus Sars-cov-2. Un dato molto al di sotto delle previsioni dell’agenzia, che si attendeva un’immunizzazione vicina al 25 per cento nella capitale. “O i nostri calcoli sono sbagliati, oppure molte delle persone che sono state contagiate non hanno sviluppato gli anticorpi”, ha dichiarato uno degli autori dello studio al quotidiano svedese Dagens Nyheter.

L’epidemiologo di stato Anders Tegnell ha confermato che i dati sull’immunità sono inferiori alle aspettative, ma ha sottolineato che si riferiscono a quasi un mese fa e che in questo momento la proporzione potrebbe essere vicina al 20 per cento. Tegnell ha ribadito che il raggiungimento dell’immunità di gregge non è l’obiettivo della strategia svedese di contrasto al coronavirus, che si basa su limitazioni meno severe rispetto a quelle adottate negli altri paesi europei. Ma alcuni scienziati speravano che entro giugno tra il 40 e il 60 per cento degli abitanti di Stoccolma avrebbe sviluppato gli anticorpi, abbastanza da fermare la diffusione del virus. Ora questa previsione sembra piuttosto irrealistica.

Finora in Svezia sono stati registrati 32mila casi di covid-19 e 3.871 morti. Nella settimana tra il 12 e il 19 maggio la Svezia ha avuto il tasso di decessi più alto d’Europa. Il dato complessivo resta inferiore a quello dei paesi europei più colpiti, ma è nettamente più elevato rispetto a quello degli altri paesi scandinavi, che hanno adottato misure d’isolamento molto più rigide.

Decessi da covid-19 per milione di abitanti (The Guardian, Johns Hopkins University)

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it