Le manifestazioni di solidarietà nel resto del mondo

Londra, 31 maggio 2020. (Hollie Adams, Getty Images)

In varie città del mondo sono state organizzate manifestazioni per condannare gli abusi della polizia che hanno causato la morte di George Floyd.

  • A Sydney, in Australia, è stata organizzata una manifestazione di solidarietà per il 2 giugno. Il primo ministro Scott Morrison ha detto di essere rimasto sconvolto dalle immagini della morte di Floyd ma ha chiesto a chi scenderà in piazza di non replicare i comportamenti visti “in altri paesi”. Sui social network molte persone gli hanno ricordato che dal 1991 in Australia almeno 400 indigeni sono morti mentre erano sotto la custodia della polizia.
  • Il 1 giugno in Nuova Zelanda ci sono stati almeno quattro raduni, il più importante a Auckland, dove decine di migliaia di persone hanno marciato verso l’ambasciata statunitense con cartelli su cui c’era scritto: “Il silenzio è tradimento”, “Siate gentili”, “Fate di meglio, siate migliori”.
  • Il 1 giugno migliaia di persone hanno chiesto giustizia per Floyd a Trafalgar square, a Londra. Si sono poi dirette verso l’ambasciata statunitense.
  • Lo stesso è successo a Copenaghen, mentre a Berlino ci sono manifestazioni da due giorni. Su uno dei resti del muro che separava la due parti della città durante la guerra fredda è comparso un murale con il volto di Floyd e le parole “non riesco a respirare”, pronunciate dall’uomo durante l’arresto. Solidarietà è arrivata anche dai calciatori della Bundesliga, la serie a tedesca. Il calciatore inglese Jadon Sancho ha mostrato una maglia con la scritta “giustizia per George Floyd”. Altri si sono inginocchiati, riprendendo il gesto del giocatore di football americano Colin Kaepernick, che nel 2016 si era inginocchiato durante l’esecuzione dell’inno nazionale per protestare contro il razzismo.
  • A Rio de Janeiro centinaia di persone hanno marciato davanti alla sede del governo locale per denunciare le violenze della polizia brasiliana contro gli afrodiscendenti.
  • A Toronto e a Vancouver, in Canada, migliaia di persone sono scese in piazza, esprimendo solidarietà ai manifestanti americani e denunciando gli abusi della polizia canadese contro le minoranza.
  • A Tokyo la solidarietà ai manifestanti americani coincide con le proteste per un abuso della polizia giapponese contro un curdo di 33 anni. I manifestanti accusano le forze dell’ordine di razzismo.
  • Accuse strumentali contro gli Stati Uniti sono arrivate dalle autorità di Iran, Cina e Russia.

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