Nei prossimi mesi in Francia l’emergenza sarà economica e sociale. Ma il rimpasto di governo annunciato il 6 luglio ha portato novità soprattutto nell’assetto del potere. Gérald Darmanin rimpiazza al ministero dell’interno Christophe Castaner. Un uomo venuto dalla destra ne sostituisce uno venuto dalla sinistra. Tra Castaner e i poliziotti c’era ormai un clima di sfiducia. Dopo la crisi dei gilet gialli e le manifestazioni a ripetizione contro la riforma delle pensioni, l’ex socialista si è ritrovato incapace di assolvere alla doppia richiesta che gli era stata rivolta: sostenere con decisione gli agenti e condannare le violenze e gli episodi di razzismo commessi dalla polizia. La scelta di Darmanin è un segnale forte lanciato tanto ai poliziotti quanto all’elettorato di destra.
L’altro importante cambiamento riguarda il ministero della giustizia. Sorprendendo tutti, Emmanuel Macron ha deciso di nominare l’avvocato penalista Éric Dupond-Moretti, personaggio aggressivo e discusso. Una nomina chiaramente decisa per stupire, ma qual è il vero obiettivo? Mascherare la scarsa sostanza del rimpasto? Assecondare il sentimento populista inserendo nel governo un personaggio mediatico? Oppure si tratta di un regolamento di conti con i giudici?
La strizzata d’occhio a una parte dell’elettorato di destra, ostile alla “repubblica dei giudici” più volte denunciata da Dupond-Moretti, sembra evidente. Ma se il risultato è una destabilizzazione della giustizia, il prezzo da pagare sarà molto alto. Finora Macron aveva evitato di interferire nel funzionamento delle istituzioni. Stavolta rischia di mettere una bomba a orologeria al ministero della giustizia. L’Usm, il principale sindacato dei magistrati francesi, l’ha definita una “dichiarazione di guerra”.
Gli appelli all’unità del paese lanciati dal presidente della repubblica durante la quarantena sembrano lontani. ◆ ff
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1366 di Internazionale, a pagina 19. Compra questo numero | Abbonati