Per dirla in modo pedante, Alicia Giménez Bartlett ha scritto un libro metaletterario che non tratta della realtà ma di un personaggio romanzesco, l’ispettrice di polizia Petra Delicado, di cui racconta tutta la biografia dall’infanzia a oggi. Petra chiede una settimana di permesso dal lavoro, si ritira nella foresteria di un monastero galiziano e nella pace un po’ noiosa del luogo ricapitola la sua vita. Esce dal convento con un fascio di carte dove racconta tutto quello che ha vissuto e sentito. Ricorda la sua infanzia di bambina volenterosa e ribelle espulsa da una scuola di suore. Descrive l’ambiente familiare, il rapporto ruvido con la madre e quello con le due sorelle. Rievoca i suoi anni universitari, i suoi studi di lettere e giurisprudenza, l’impegno antifranchista. Da questi ricordi emerge il ritratto di una ragazza indipendente, anche in amore. Questa Anna Karenina dei nostri giorni passa attraverso due matrimoni e ora è al terzo, rompe con le convenzioni borghesi, liquida gli stereotipi femminili e dà libero sfogo all’erotismo. Nel mezzo c’è la determinazione a dare un senso alla vita con il concorso in polizia. Ma allo stesso tempo il libro è più di una vicenda individuale. La dimensione privata si sovrappone a una storia di rilevanza collettiva. Giménez Bartlett presenta un panorama storico della Spagna dalla fine degli anni sessanta che ha un respiro generazionale, il tutto filtrato da una luce esplicita e rivendicativa che illumina la situazione delle donne. Petra Delicado è un pretesto per raccontare la nostra epoca da una prospettiva di genere. Santos Sanz Villanueva, El Mundo
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Questo articolo è uscito sul numero 1393 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati