A ben guardare c’è sempre stato un po’ di ragazzina in Vince Vaughn che, nonostante sia alto più di un metro e novanta, è perfettamente capace di scoppiare in una risatina o di saltare sulla sedia come un’adolescente spaventata. È proprio per questo che Freaky, funziona così bene. Vaughn interpreta un serial killer chiamato semplicemente Butcher nel cui corpo entra l’ansiosa liceale Millie, interpretata da Kathryn Newton. Anche Newton se la cava bene nei panni di una ragazzina posseduta da un killer psicopatico che prende di mira i bulli della scuola uno dopo l’altro. Freaky segna un nuovo capitolo nel genere del body-swap, mescolando i suoi cliché con i canoni dell’horror adolescenziale e dei film più moderni film scolastici. E ci dà l’occasione per gettare uno sguardo “maturo” su un genere che anche nei suoi esempi più illuminati (per esempio Ho sposato un fantasma dove Lily Tomlin s’impossessa del corpo di Steve Martin, o per certi versi Face/Off in cui Nicholas Cage e John Travolta si scambiano i ruoli) è sempre stato materiale che un po’ ci vergognamo a trovare piacevole. Già il titolo allude a Freaky friday, capostipite del genere, che ha generato ben quattro rifacimenti. Se nel film originale del 1976 c’era una giovane Jodie Foster, probabilmente il migliore è il remake del 2004, con Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan. Era un po’ che il genere non veniva rispolverato, a parte qualche piccola eccezione. Ora Freaky spinge il body swap in nuovi territori e speriamo che segni la strada per nuovi film altrettanto divertenti. Sara Stewart, New York Post
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Questo articolo è uscito sul numero 1393 di Internazionale, a pagina 76. Compra questo numero | Abbonati