Le conseguenze ha un inizio molto accattivante. Tre vecchi amici, tutti di sessantasei anni, arrivano a Martha’s Vineyard per un ultimo saluto. Russo li presenta uno alla volta, inserendo ciascuno di loro in un contesto di aneddoti giovanili. Ma se questa è una storia intrisa di nostalgia, è anche una storia sull’inevitabile interruzione della nostalgia. Russo è il nostro miglior corrispondente anziano dal paese della mascolinità. Nessuno sa cogliere così bene l’affetto burbero degli uomini o l’attrito tra ragazzi di classi sociali diverse. Per qualche incidente del destino, i tre uomini erano compagni di classe in un piccolo college del Connecticut tra la fine degli anni sessanta e l’inizio del decennio successivo. In un modo o nell’altro, sono riusciti tutti a risparmiarsi la guerra del Vietnam, ma la resina delle loro vite viene da quell’era turbolenta e si è poi solidificata nell’ambra dell’amicizia. Il romanzo ruota dolcemente dall’uno all’altro dei tre personaggi, ognuno così affascinante che non vorresti lasciarlo andare, anche se presto ti sentirai altrettanto affezionato al personaggio successivo. Lincoln, l’amico di successo, è un agente immobiliare a Las Vegas. Teddy, quello più problematico, dirige una piccola rivista religiosa. Mickey, quello che ha avuto una vita più dura, è un musicista che guida ancora un’Harley Davidson. Russo, settant’anni, conosce bene i piaceri e i pericoli del guardarsi indietro, e ha costruito un romanzo sul modo in cui il passato scorre costantemente nel presente. Ron Charles, The Washington Post
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1393 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati