Le celebrazioni per i 250 anni dalla morte di Giuseppe Tartini sono state anche un’occasione per mischiare le carte nella discografia del violinista virtuoso padovano, musicista tanto appassionato quanto riflessivo e affascinato dalla meccanica degli strumenti, la sperimentazione interpretativa, la danza e la natura. Ironia della sorte, questo disco, il più importante di quelli appena usciti, non è per violino ma per violoncello piccolo. Oltre a dimostrare la sua tecnica magistrale, Mario Brunello apre orizzonti espressivi inauditi. Magnifico.
Olivier Fourés,
Diapason
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Questo articolo è uscito sul numero 1393 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati