Dieci poeti, da Adam Horo­vitz a Imtiaz Dharkerm declamano i loro versi su mutevoli arrangiamenti curati da Cerys Matthews (ex cantante dei Catatonia) e Joe Acheson (noto anche come Hidden Orchestra). Il tema comune a tutti i componimenti è quello della genesi e la musica oscilla mirabilmente tra elettronica elegiaca, beat nudi e crudi e suoni d’ambiente. Tra i pluripremiati poeti coinvolti, Adam Horovitz e Liz Berry descrivono i paesaggi che li hanno visti nascere e crescere: rispettivamente la pietra delle colline di Cotswold e le miniere del Territorio Nero, queste ultime descritte dal suono dei carrelli e delle fornaci fino a scivolare via “nel respiro bianco di una preghiera di gennaio”. Flame lily di MA Moyo, un’invocazione alla potenza femminile, ha il sottofondo di ringhianti sintetizzatori e di percussioni incessanti. Un’antologia affascinante. Cerys Matthews è ormai un patrimonio nazionale britannico.

Neil Spencer, The Guardian

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Questo articolo è uscito sul numero 1393 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati