Una madre e la figlia adolescente non sono completamente lontane l’una dall’altra, ma sono comunque bloccate su due cammini divergenti. Trovano però un terreno comune quando la malattia degenerativa della figlia peggiora e diventa chiaro che la sua vita rischia di finire prima ancora di cominciare davvero. Nel debutto della regista israeliana Ruthy Pribar, rigorosamente poco sentimentalistico, la protagonista è un’incantevole Shira Haas (vista recentemente nella serie Unorthodox). Interpreta Vika, una ragazza che combatte per far coesistere il suo corpo debole e malato con gli impulsi ribelli di un’adolescente normale. Nel ruolo della madre, Asia, Alena Yiv è superba nel creare un personaggio imperfetto, in carne e ossa, intelligente abbastanza da capire che fare la cosa più giusta per sua figlia può metterla contro la società e forse anche contro la legge. __**Wendy Ide, The Observer**
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Questo articolo è uscito sul numero 1398 di Internazionale, a pagina 74. Compra questo numero | Abbonati