Quando non veste i panni di The Anchoress, Catherine Anne Davies è una collaboratrice regolare dei Manic Street Preachers (sua è la voce in ), va in tour con i Simple Minds e l’anno scorso ha trovato perfino il tempo per registrare un disco con Bernard Butler, una delle migliore uscite del 2020. Dopo il notevole debutto, che risale ormai a quattro anni fa, The Anchoress torna con l’attesissimo seguito. Con piano e violoncello che tengono insieme tutto, The art of losing è un evidente passo in avanti. I temi sono di quelli pesanti: il dolore, la perdita, i traumi, tutto viene esplorato come ci si aspetta da un lavoro realizzato dopo la morte del padre e una serie di aborti spontanei. Sembrano le premesse per un’ora molto deprimente ma il bello è che non è affatto così. Davies usa queste esperienze negative e le trasforma in un’intensa spinta propulsiva. La canzone che dà il nome all’album è un impetuoso classico synth pop che si interroga sulla lezione da imparare quando la vita ci volta le spalle, mentre The confessor segue un appassionante crescendo strumentale. La fantastica voce di Davies duetta con l’amico James Dean Bradfield in The exchange, dove il muro del suono ricorda i momenti migliori dei Manic Street Preachers. Tuttavia rimangono impressi anche brani più calmi e riflessivi che mostrano quanto la polistrumentista gallese sia brava a bilanciare il suo lato fragile con quello più muscolare.
John Murphy, Music Omh
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Questo articolo è uscito sul numero 1401 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati