Anni fa Aki Shimazaki, giapponese che vive in Canada e scrive in francese, ha inaugurato con Azami una nuova serie di romanzi. Questa è la sua specialità: brevi romanzi misteriosi i cui personaggi sono collegati, come pure le trame, senza che noi sappiamo alla fine di un libro quale filo sarà riannodato nel successivo. Mitsuko è bellissima, madre single di un bambino sordo. Gestisce una libreria specializzata in filosofia e il venerdì sera diventa entraîneuse in un locale. Suo figlio è al centro della storia. Come mai è meticcio? È il suo figlio biologico? Il personaggio di Mitsuko è accattivante. È delicata, imperiosa, bugiarda e infastidita quando sente in un’altra donna “una fragilità tipicamente femminile”. Pensavamo che Mitsuo, il suo amante nel romanzo precedente, avrebbe occupato tutto lo spazio anche qui, perché sembravano amarsi: “La nostra relazione è durata solo pochi mesi, ma mi ha lasciato bei ricordi”. È tutto. Addio, Mitsuo. Christophe Forcari, Libération

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Questo articolo è uscito sul numero 1404 di Internazionale, a pagina 76. Compra questo numero | Abbonati