Due appartamenti separati solo da un pianerottolo. Due donne di mezza età ci vivono una relazione appassionata e segreta. Una delle due vorrebbe che il loro rapporto fosse noto a tutti. L’altra, vedova e madre, esita. Una premessa di questo genere potrebbe far pensare a un dramma romantico militante, arrabbiato e lacrimevole. Ma nel film d’esordio del regista italiano Filippo Meneghetti non ci troviamo mai nel posto in cui pensiamo di andare a finire. Prendendo in prestito i codici del noir e del thriller, filmando i corpi delle sue due notevoli interpreti, rischiando il silenzio e giocando con una regia capace di coniugare istinto ed estetica, Meneghetti compone un magnifico poema d’amore. Xavier Leherpeur, L’Obs

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Questo articolo è uscito sul numero 1408 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati