Sons of Kemet (UDOMA JANSSEN)

Probabilmente ascoltiamo molta nuova musica bella nel corso di un anno, ma quanta è veramente eccitante e così innovativa che puoi dire di non aver mai sentito niente di simile? I britannici Sons of Kemet rientrano in questa categoria. Il quartetto guidato dal sassofonista Shabaka Hutchings è insieme ormai da un decennio. Nella loro musica i ritmi d’ispirazione africana e caraibica s’incrociano con un desiderio costante di fare ricerca, di arrivare in luoghi imprevisti attraverso la psichedelia e di lanciare forti messaggi politici a difesa della cultura nera. Ad aggiungere intensità a Black to the future ci pensano le voci degli ospiti, come il rapper Kojey Radical e la cantante Lianne La Havas, che arricchiscono il brano Hustle. I pezzi strumentali sono altrettanto accattivanti: l’interazione tra Shabaka Hutchings e il suonatore di tuba Theon Cross, in brani come Throughout the madness, stay strong e In remembrance of those fallen, è alimentata da percussioni ardenti. Black to the future, il quarto album dei Sons of Kemet, espande i concetti che sono emersi per la prima volta nello straordinario Your queen is a reptile del 2018, ma con ancora più forza e urgenza espressiva.

Jeff Tamarkin,
JazzTimes

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Questo articolo è uscito sul numero 1409 di Internazionale, a pagina 114. Compra questo numero | Abbonati