Anche un uomo implacabilmente contrario al confinamentocome Van Morrison, che ha passato il 2020 a far uscire canzoni che sminuivano la scienza, sfottevano la gente che portava la mascherina e descrivevano il governo come una massa di “bulli fascisti”, deve ammettere che il lockdown ha avuto i suoi vantaggi. Dopo tutto gli ha dato il tempo di scrivere il materiale per Latest record project volume 1, un’opera di più di due ore, composta da 28 pezzi, che gli permette di esplorare più a fondo che mai la sua visione del mondo. Un lavoro che replica l’esperienza di ritrovarsi a pranzo dai propri genitori per scoprire che, oh mio dio, hanno invitato anche Brian, il vicino di casa antipatico e pieno di risentimento che dopo due drink sciorina il suo repertorio: i social network sono roba da idioti (Why are you on Facebook?); la musica di oggi fa schifo ed è tutta fatta con il computer (Where have all the rebels gone?); la maggior parte di quei cosiddetti dottori non sa neanche di cosa sta parlando (Psychoanalysts’ ball); dite quello che volete su di lui ma Nigel Farage è un uomo di parola (Double bind). Questo è un album da ascoltare mentre, metaforicamente, ci spostiamo il cibo sul piatto e ci mordiamo la lingua per non rispondere a Brian. Alexis Petridis, The Guardian

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Questo articolo è uscito sul numero 1409 di Internazionale, a pagina 114. Compra questo numero | Abbonati