L’ultimo racconto della nuova raccolta di Richard Ford parla di un matrimonio fallito – anche se qualcosa, veniamo a sapere, si riesce a recuperare dai rottami. “Jonathan e Char­lotte erano divorziati ma erano rimasti amici”. Il matrimonio è un secondo tentativo per entrambi. Jonathan è vedovo; il marito di Charlotte è partito per un viaggio in barca a vela e si è rifatto una vita senza di lei. Charlotte, sicura di sé, non ne ha fatto un dramma. Ha incontrato Jonathan mentre tentava di vendergli un appartamento lussuoso. Dopo un paio d’anni, si rende conto che “non era la persona più adatta per essere la moglie di Jonathan”. Il racconto è un’elegante meditazione sulle relazioni adulte. È il pezzo più forte di questo libro disomogeneo, ma anche qui si nota una pigrizia di osservazione che rovina molti degli altri racconti. L’opera di Ford si è sempre distinta per la precisione delle descrizioni e per l’accurata dissezione della vita americana negli anni successivi alla fine della guerra del Vietnam. Il malcontento dei suoi personaggi ha sempre rispecchiato problemi nazionali. Ma in Scusate il disturbo questa riflessione è troppo spesso assente, e i personaggi sembrano imprigionati da una voce autoriale giudicante. Erica Wagner, The Guardian

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Questo articolo è uscito sul numero 1409 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati