Cosa intendiamo quando diciamo che un musicista è sperimentale? Di solito ci riferiamo al fatto che i suoi brani esplorano i confini di un genere. Ma come definiamo qualcuno che crea un puzzle di tutti i generi in un solo disco? Questo è quello che succede con il compositore, batterista, fotografo e viaggiatore Jeremy Gustin e i suoi collaboratori (come Dias Gomes, che ha suonato tra gli altri con Caetano Veloso) nel disco d’esordio del suo progetto Blurry The Explorer, dove compaiono anche musicisti come Brian Eno e i Tenniscoats. E la parola blurry, sfocato, si riferisce proprio ai labili confini tra i generi. Senza sedersi su un piedistallo, il gruppo rimescola elementi già noti per creare nuovi sentieri. Nell’apertura, Limited by jelly, è come se gli Stereolab approfondissero le loro radici krautrock, Historia da sua vida è Caetano Veloso diventato elettronico e Teşekkürler ricorda l’età dell’oro del rock turco. E sono solo i primi tre pezzi. Ljubinko Zivkovic, Echoes and Dust
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Questo articolo è uscito sul numero 1415 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati