L’Irlanda di cui Niall Williams scrive in questo romanzo non esiste più. Questa è la felicità è come un viaggio nel tempo. Anche se si svolge alla fine degli anni cinquanta, la storia sembra immersa in toni seppia, e a creare questo effetto non è solo il lume di candela della nostalgia di Williams. L’elettricità non è ancora arrivata nella piovosa Faha, nella contea di Clare, dove è ambientato il libro. La gente del posto, orgogliosamente disinteressata alle comodità moderne, lavora alla luce delle lampade e della luna, seguendo ritmi di vita secolari. Ma questo – e molto altro – cambierà quando Noe Crowe, 17 anni, arriva da Dublino. Lo hanno mandato a Faha per stare con i nonni nella loro buia casa di paglia. Tormentato dalla lenta morte della madre, Noe si è appena ritirato dal seminario, terrorizzato di non poter mai “scoprire cosa significasse vivere una vita pienamente umana”. La sua esperienza a Faha gli insegnerà molto su questo. Il romanzo fa ascoltare le melodie più sottili affogate dal frastuono della vita moderna. È una storia sull’iniziazione all’amore e sulla persistenza dell’affetto, sulla perdita della fede e sul suo ritrovamento. Ron Charles, The Washington Post

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Questo articolo è uscito sul numero 1423 di Internazionale, a pagina 89. Compra questo numero | Abbonati