L’ora del crepuscolo di Braden King è un dramma molto delicato sui danni collaterali della crisi degli oppioidi negli Stati Uniti. Per quanto cupa possa diventare la storia, il film non smette mai di mostrarci i suoi personaggi come persone fondamentalmente buone che cercano di trarre il meglio da una situazione difficile. Questo non significa ignorare gli aspetti terribili dell’epidemia. Ogni fotogramma è saturo di silenziosa disperazione. La storia ruota intorno a Cole, che dà una mano come infermiere nella casa di riposo locale e arrotonda lo stipendio vendendo Oxy a compaesani che conosce da una vita. Il ritorno in città di Terry, che pensa di sfruttare il piccolo traffico dell’amico d’infanzia, e della madre di Cole, dopo qualche anno di assenza, complicano una situazione già al limite. L’ora del crepuscolo riesce a tenere sotto controllo il romanticismo, anche se alla lunga comincia a soffrire l’empatia di King per i suoi personaggi.
David Ehrlich, IndieWire

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Questo articolo è uscito sul numero 1444 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati