Per il suo primo lungometraggio da regista, il grande artefice di Hamilton, Lin-Manuel Miranda, punta i riflettori sul compositore che ha ispirato il suo risveglio creativo: Jonathan Larson. Un artista sfortunato, morto a 35 anni per un aneurisma dell’aorta, alla vigilia dell’anteprima del suo grande exploit, il musical Rent. Oltre a Rent, Larson ci ha lasciato il meta-musical Tick, tick… Boom!, un autoritratto dell’artista dipinto come un poveraccio, divorato dall’ansia. Larson, interpretato da Andrew Garfield, è fissato con il successo. Come ottenerlo? A quale prezzo? “Compromise or persevere?”, canticchia. Il film è drammaticamente sostenuto da quello che sarà il destino di Larson. E la devozione di Miranda al suo idolo gli impedisce di espandere l’ansia miope di un musical lontano parente di Rent, a una storia universale di sacrificio e determinazione. Ma Andrew Garfield dà al personaggio una tenera vulnerabilità.
Amy Nicholson, The New York Times

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1444 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati