Narumon Bowonkitwanchai, Getty Images

“Gli Stati Uniti, la Cina, la Corea del Sud e altri paesi asiatici stanno investendo miliardi per rafforzare l’industria dei microprocessori. L’Unione europea ha deciso di seguire il loro esempio”, scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung. L’8 febbraio la Commissione europea ha presentato il Chips act, una serie di misure legislative, regolamentari e finanziarie per favorire la produzione di semiconduttori e processori nell’Unione. Entro il 2030 Bruxelles investirà 45 miliardi di euro nella ricerca, in progetti pilota e in startup, ma soprattutto nella costruzione di fabbriche. La Commissione, inoltre, modificherà le sue severe regole sugli aiuti di stato alle aziende e snellirà le procedure burocratiche. L’obiettivo è far salire la quota europea della produzione globale di microprocessori dal 9 al 20 per cento. In questo modo, conclude il quotidiano tedesco, l’Europa risponde a una carenza globale che sta penalizzando molti settori produttivi, in particolare quello automobilistico. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1447 di Internazionale, a pagina 101. Compra questo numero | Abbonati