È da decenni che non esce un album così riuscito con questi due iconici lavori di Béla Bartók. Di solito se uno è molto ben riuscito, l’altro no. Qui sono tutti e due fantastici. Cominciate con la musica per percussioni, archi e celesta. Nessuno (tranne forse Fritz Reiner, 1958) cerca di farla durare esattamente quanto raccomandava l’autore, poco più di sei minuti per movimento: sono tutti più lenti, a volte davvero troppo. Mälkki suona perfetta. E anche nel concerto: la cosa più chiara che posso dire è che si sente una vera collaborazione tra orchestra e direzione. Non c’è niente che non sia di un livello assoluto. La Bis ha registrato tutto con un suono straordinariamente presente. È un disco eccezionale.
David Hurwitz, ClassicsToday

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Questo articolo è uscito sul numero 1451 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati