Una donna sta dormendo. La cinepresa la riprende da vicino, dolcemente. Sarà l’unico momento in cui Julie non corre, senza fiato, contro il mondo e contro il tempo. Poi suona la sveglia e comincia la corsa di questa madre single che ha scelto di crescere i figli in periferia, ma lavora a Parigi, cameriera in una residenza di lusso. La durissima routine di Julie? Creare calma, lusso e voluttà per i suoi clienti capricciosi, senza mai compiere passi falsi, basando la sua organizzazione sul filo teso e sugli orari dei trasporti pubblici. L’impresa sembra diventare impossibile quando uno sciopero paralizza autobus e treni. Arrivare puntuale al lavoro, sgattaiolare via per un colloquio in un posto migliore, recuperare i figli in autostop. Un thriller della quotidianità, spaventoso. Sostenuto dalla musica elettronica di Irène Drésel, Éric Gravel riesce in un lavoro di fine oreficeria. Nel ruolo della protagonista, velocista senza medaglie, Laure Calamy suscita un’ammirazione fisica e realista. La nuova Annie Girardot del cinema francese fa nostri i suoi travagli e le sue aspirazioni.
Guillemette Odicino, Télérama

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Questo articolo è uscito sul numero 1454 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati