Lo scandalo Pegasus ha finito per travolgere i vertici dei servizi segreti spagnoli: la direttrice del Centro nacional de inteligencia, Paz Esteban, è stata rimossa dall’incarico dopo aver ammesso che era stata la sua agenzia a infettare i telefoni di decine di esponenti del movimento indipendentista catalano con il software di spionaggio israeliano, contrariamente a quanto il governo aveva affermato pochi giorni prima. Esteban ha spiegato che l’operazione era stata autorizzata da un tribunale, ma secondo La Vanguardia destituirla era il minimo che il premier Pedro Sánchez potesse fare per cercare di ricucire i rapporti con la Sinistra repubblicana della Catalogna, dal cui appoggio esterno dipende la sopravvivenza del suo governo. Inoltre la rivelazione che nel 2021 anche i telefoni di Sánchez e dei ministri della difesa e dell’interno erano stati infettati con Pegasus aveva messo in grave imbarazzo i servizi segreti spagnoli: i sospetti si concentrano sul Marocco, che all’epoca della vicenda era coinvolto in una crisi diplomatica con Madrid. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1460 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati