“Ancora una volta, in Burkina Faso, un evento d’attualità ne oscura un altro: a Seytenga sono stati uccisi con violenza inaudita dei civili che erano stati abbandonati dalle forze di sicurezza, in fuga dall’area a causa di un precedente attacco”, scrive Le Pays. Il 12 giugno nel villaggio al confine con il Niger sono morte almeno 79 persone. Il bilancio è uno dei più gravi dal 2015, l’anno in cui i gruppi jihadisti cominciarono a imperversare nel paese. Anche nel vicino Togo il governo ha dichiarato lo stato d’emergenza nel nord a causa degli attacchi terroristici.

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Questo articolo è uscito sul numero 1465 di Internazionale, a pagina 29. Compra questo numero | Abbonati