NIKOLAY DOYCHINOV, AFP/GETTY

In Bulgaria le quarte elezioni legislative in 18 mesi si sono concluse con un’affluenza del 39 per cento e la vittoria del Gerb, il partito del vecchio uomo forte di Sofia, Bojko Borisov (nella foto), che ha ottenuto il 25,4 per cento dei voti. Secondo, con il 20 per cento, il partito liberale Continuiamo il cambiamento, dell’ex premier Kiril Petkov, la cui coalizione europeista era crollata lo scorso agosto. Dal voto del 2 ottobre sono uscite rafforzate anche due forze euroscettiche, nazionaliste e filorusse: i neofascisti di Rinascita e i populisti di Ascesa bulgara. “In queste elezioni”, scrive il servizio bulgaro di Deutsche Welle, “i cittadini hanno votato sulla posizione da assumere verso Mosca. Ma non hanno preso una decisione definitiva. E non hanno nemmeno chiarito se hanno intenzione di abbandonare il modello feudal-criminale imposto al paese dal Gerb di Borisov”. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1481 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati