La sera del 13 ottobre un ragazzo di 19 anni ha ucciso a colpi di pistola due uomini fuori da un bar gay a Bratislava. Dopo l’omicidio ha postato messaggi omofobi su internet e si è suicidato. “Per decenni in Slovacchia il linguaggio pubblico è stato avvelenato dall’odio, che poi inevitabilmente si trasforma in crimini e violenze se nessuno gli mette un freno”, commenta il giornale online Dennik N. “È arrivato il momento di parlare apertamente dell’omofobia, che per certi versi in questo paese è una specie di dottrina di stato”. Gli omicidi di Bratislava hanno in effetti innescato un dibattito pubblico sulla tutela e i diritti della comunità lgbt, e il paese è tornato a discutere delle unioni tra persone dello stesso sesso. “La prima proposta di legge in materia fu presentata nel 2001”, scrive il quotidiano Pravda. “Con l’ingresso nell’Unione europea, nel 2004, molte cose sono migliorate. Ma su questo tema non si è fatto neanche un passo avanti. Se però siamo riusciti a garantire i diritti delle minoranze etniche, non c’è motivo per cui non dovremmo fare lo stesso con quelle sessuali”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1483 di Internazionale, a pagina 27. Compra questo numero | Abbonati