Negli anni sessanta, in Sudamerica, un polacco sopravvissuto all’olocausto è convinto che lo scontroso tedesco che si è appena trasferito nella casa accanto sia nientemeno che il führer. È possibile? Il giochino mentale del regista Leon Prudovsky mette uno contro l’altro David Hayman e Udo Kier in quella che poteva essere una commedia intelligente. Ma il tono discontinuo del film non lo mette all’altezza della sua premessa. Peter Debruge, Variety

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Questo articolo è uscito sul numero 1485 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati