La casa dei notabili è uno dei migliori romanzi tunisini degli ultimi anni. Racconta la storia di una famiglia tradizionale e ricca, conservatrice e altezzosa, che vive nella medina di Tunisi. Amira Ghenim ha costruito questa saga familiare intorno a un personaggio assente, Tahar al-Haddad, che è spesso l’oggetto piuttosto che il soggetto della narrazione, e che i suoi personaggi-narratori evocano a intermittenza. La storia di una famiglia fittizia è quindi il pretesto per rendere omaggio a questo intellettuale femminista tunisino, denunciando il conservatorismo ipocrita e il maschilismo. Tahar al-Haddad è il simbolo del pensiero moderno e libero che questa famiglia, incarnando la tradizione, cerca di reprimere. “Volevo raccontare la Tunisia degli anni trenta”, dice l’autrice, “un periodo effervescente e cruciale della nostra storia nazionale, estremamente ricco di conflitti politici e culturali. Il militante e attivista Tahar al-Haddad è una delle figure emblematiche di quel periodo”. La casa dei notabili è il frutto di un’architettura narrativa complessa e costruita per creare suspense e per mantenere l’impazienza del lettore, seducendolo e tenendolo con il fiato sospeso fino alla fine.
Ridha Bourkhis, La Presse

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Questo articolo è uscito sul numero 1495 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati