Il 25 febbraio a Lisbona migliaia di persone hanno manifestato contro l’aumento del costo della vita e l’emarginazione delle periferie. La protesta era organizzata dal movimento Vida Justa, fondato a ottobre dai collettivi e dalle associazioni dei quartieri più poveri della capitale. In Portogallo, uno dei paesi con il salario medio più basso d’Europa, negli ultimi anni il valore degli immobili e il costo degli affitti si sono impennati a causa del boom del turismo e degli investimenti stranieri, costringendo molti lavoratori a basso reddito a lasciare il centro storico per trasferirsi in periferia. L’aumento dell’inflazione, che ha raggiunto l’8,3 per cento, ha ulteriormente aggravato il problema. Recentemente il governo ha presentato un pacchetto di misure per alleviare la crisi immobiliare, tra cui la fine del discusso sistema dei “passaporti dorati” per gli investitori stranieri e il blocco dei nuovi affitti su Airbnb. Ma Vida Justa considera il piano insufficiente e chiede che lo stato intervenga direttamente per limitare i prezzi e garantire il diritto alla casa. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1501 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati