Il 28 febbraio il sindaco di Taipei, Chiang Wan-an, è stato contestato da un gruppo di manifestanti di fronte alle telecamere della Taiwan Television. Stava tenendo un discorso al memoriale 228, nell’anniversario dei fatti del 1947, quando un gruppo di taiwanesi occupò la stazione radio e chiamò alla ribellione contro la dominazione cinese. L’isola era stata consegnata appena due anni prima dai giapponesi alla Cina nazionalista guidata da Chiang Kai-shek (di cui il sindaco si dichiara pronipote) e l’appello scatenò diverse rivolte che l’esercito stroncò nel sangue. Non si conosce il numero esatto delle vittime della repressione (28mila, secondo alcune stime), ma è certo che fu colpita soprattutto la classe dirigente locale, cioè chi sarebbe stato in grado di governare una Taiwan indipendente. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1501 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati