Nel terrificante 2022: i sopravvissuti, ambientato appunto nel 2022, Edward G. Robinson interpretò in modo commovente un uomo anziano che abbraccia serenamente l’eutanasia. Plan 75, il discreto ma audace esordio di Chie Hayakawa, lo evoca, immaginando un Giappone più o meno contemporaneo in cui il governo offre servizi di eutanasia ai cittadini anziani. Con qualche forzatura, l’idea inquadra ansie reali in un paese con una popolazione sempre più vecchia. Il dramma molto sobrio ruota intorno a Michi, una donna di 78 anni molto indipendente a cui, all’inizio, il programma governativo di suicidio assistito sembra un eccesso. Ma poi la sua vita diventa più precaria, trova morta una sua amica, e comincia a pensarci su. Hayakawa evita di scivolare nella satira o nel distopico, rimanendo plausibile e lievemente inquietante. Fondamentale il ruolo di Chieko Baishō per non farci cadere nella più cupa disperazione.
Nicolas Rapold, The New York Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1511 di Internazionale, a pagina 91. Compra questo numero | Abbonati