In Bielorussia sono sempre più insistenti le voci sui gravi problemi di salute del presidente Aleksandr Lukašenko, primo alleato del leader russo Vladimir Putin. Apparso indebolito e tremante alle celebrazioni per la sconfitta del nazismo il 9 maggio a Mosca, Lukašenko – che guida il paese con metodi fortemente autoritari dal 1994 – è ricomparso in pubblico solo sei giorni dopo, in un video diffuso da fonti filogovernative, dove parla con un filo di voce e mostra un vistoso bendaggio alla mano. “Nessuno sa esattamente cosa stia succedendo a Lukašenko”, scrive Irina Khalip su Novaja Gazeta Europe. “Ma, per quanto strano, non è questo che conta. Ciò che conta è la reazione dei bielorussi: dopo anni difficilissimi stanno riscoprendo la gioia, fanno battute e commenti caustici sul potere e sembrano pronti a stappare lo champagne”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1512 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati