Oltre alle opere d’arte, sempre più spesso le grandi case d’asta internazionali vendono anche reperti fossili. Nel 2020 Christie’s ha venduto Stan, uno scheletro quasi completo di Tyrannosaurus rex, per la cifra record di 31,8 milioni di dollari. Da allora sei lotti di ossa di dinosauro sono stati comprati per almeno sei milioni di dollari. Alla fine di luglio un altro scheletro quasi completo sarà battuto all’asta da Sotheby’s. I compratori sono ricchi collezionisti, tra cui l’attore Leonardo DiCaprio. Molti paleontologi temono però che musei e istituti scientifici perdano il controllo su fossili importanti. Secondo il settimanale britannico, le preoccupazioni sono infondate. Come si è visto in passato, un fiorente mercato dei fossili, se ben regolamentato, può favorire le scoperte e produrre benefici per la scienza. Oggi la maggior parte dei fossili battuti all’asta proviene dagli Stati Uniti, dove una volta scoperti appartengono ai proprietari dei terreni. In molti paesi, invece, diventano automaticamente proprietà dello stato. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1513 di Internazionale, a pagina 101. Compra questo numero | Abbonati