Teheran, 17 agosto 2022 (Mehrdad Aladin, Picture alliance/Getty)

Il 29 e il 30 maggio sono cominciati i processi a porte chiuse contro Elaheh Mohammadi, del quotidiano riformista Hammihan, e Niloufar Hamedi, del giornale Sharq, tra le prime giornaliste iraniane a occuparsi della morte di Mahsa Jina Amini, che ha provocato l’ondata di proteste contro il regime nel settembre 2022. Entrambe sono accusate di “collusione con poteri ostili” e rischiano la pena di morte. Secondo Iran Wire tredici giornalisti sono in carcere per aver seguito le contestazioni. Il 26 maggio l’Iran e il Belgio hanno fatto uno scambio di prigionieri in Oman: Teheran ha liberato l’operatore umanitario Olivier Vandecasteele, che era stato condannato a quarant’anni di carcere per spionaggio, e Bruxelles il diplomatico Assadollah Assadi, riconosciuto colpevole di terrorismo.

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Questo articolo è uscito sul numero 1514 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati