A vent’anni Goenawan non aveva tempo per leggere nulla, se non i manga. Un giorno, un collega le prestò Norwegian wood di Haruki Murakami. Questo ha riacceso il suo amore per la lettura. Ha cominciato con altri romanzi di Murakami e ha continuato con quelli di altri autori giapponesi come Yoko Ogawa, Banana Yoshimoto e Hiromi Kawakami. Poi ha deciso di mettersi a scrivere. Cresciuta in Indonesia, e arrivata a Singapore da adolescente, Goenawan è stata a lungo affascinata dalla cultura giapponese, e in Giappone ha ambientato tutti i suoi tre romanzi. L’ultimo racconta la storia di Shouji Arai, un uomo che lavora come “prostituta dell’orecchio”, una persona che ascolta clienti ricchi parlare dei loro affari delicati. Le due regole dell’azienda sono “nessun giudizio e totale segretezza”, ma Shouji rompe l’accordo ed è costretto a fuggire, perseguitato dai ricordi della sua ragazza scomparsa Yuko. Goenawan dice che i suoi romanzi sono come degli iceberg: i lettori vedono solo la punta del mondo in cui vivono i personaggi.
Toh Wen Li, The Straits Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1520 di Internazionale, a pagina 77. Compra questo numero | Abbonati