The Last Dinner Party (Cal McIntyre)

Quando hai un singolo di debutto che arriva come un bull­dozer – è il caso di Nothing matters, pubblicato nel 2023 – di solito, la strada è in discesa. Al contrario, per le Last Dinner Party non è stato così. Dopo il successo di quel brano, le hanno accusate di essere solo delle figlie di papà e delle cocche dell’industria musicale britannica. Alla fine per loro c’è stato un solo modo per zittire le malelingue: pubblicare un album irresistibile. Prelude to ecstasy è un disco pop che vira continuamente verso luoghi inaspettati, svelando nuovi aspetti a ogni ascolto. Il gruppo di Swindon, nel Regno Unito, ha un approccio innovativo alla scrittura, anche se non teme di tuffarsi ogni tanto nel mare della nostalgia. Il disco si apre con un’ouverture, poi prende in prestito idee da Kate Bush e Siouxsie and the Banshees, spargendo un po’ ovunque un tocco barocco. Il risultato non è per niente convenzionale ed è assemblato dalla mano ferma di James Ford, produttore di Florence and the Machine e degli Arctic Monkeys. Quanto c’è di costruito in tutto questo? Molto, sicuramente. Le Last Dinner Party sono una band basata anche sull’immagine, come dimostrano i loro videoclip stilizzati e i vestiti che indossano. Tuttavia sotto questa facciata c’è anche un lavoro di scrittura ben fatto, tanto da lasciarci con la certezza che sentiremo parlare di loro ancora a lungo.
Lauren Murphy, The Irish Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1549 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati