“Dopo numerose critiche delle organizzazioni che si occupano di diritti umani, le autorità panamensi l’8 marzo hanno liberato decine di migranti detenuti in un accampamento isolato nella giungla vicino al confine con la Colombia, dandogli trenta giorni per lasciare il paese. Facevano parte di un gruppo di persone deportate dagli Stati Uniti nell’ambito di un accordo con i governi di Panamá e della Costa Rica”, scrive l’Associated Press. La maggior parte viene da paesi asiatici.

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Questo articolo è uscito sul numero 1605 di Internazionale, a pagina 31. Compra questo numero | Abbonati