Questa reinterpretazione brillantemente bizzarra di Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson, firmata dall’autrice gallese Emma Glass, arriva sulla scia dell’ondata recente di riscritture femministe dei classici. Partendo da questo horror gotico vittoriano Glass compie una serie di scambi ingegnosi nella favola di Stevenson sul maschile incontrollato in preda ai suoi istinti. Jekyll, invece di essere un medico, è un’insegnante gentile, Rosy Winter, che guarda con stupito incanto i suoi alunni ascoltare una storia, mentre osserva le loro “labbra a bocciolo fremere per l’attesa”. In un’ulteriore svolta letteraria, Hyde non è una persona o un alter ego (almeno non all’inizio) ma una cosa reale annidata dentro Rosy: il tumore canceroso che la sta uccidendo. Glass, che lavora come infermiera pediatrica a Londra, trasforma il cancro di Rosy in tutto l’orrore di cui il suo romanzo gotico potrebbe aver bisogno. La rilettura di Glass di questo classico è allo stesso tempo raccapricciante, divertente, appassionata e molto ingegnosa.
Robert Collins, The Sunday Times
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Questo articolo è uscito sul numero 1643 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati