Il dramma di Crotone “pesa sulle coscienze di chi solo qualche settimana fa ha voluto approvare un decreto che ha la sola finalità di ostacolare il salvataggio in mare”. Sono le parole pronunciate il 26 febbraio da Elly Schlein dopo il risultato delle primarie democratiche, riferendosi al naufragio al largo delle coste della Calabria in cui hanno perso la vita decine di migranti. I soccorritori stavano ancora cercando i dispersi quando la deputata di 37 anni è stata eletta segretaria del Partito democratico (Pd), la principale forza politica della sinistra italiana. Per la prima volta nella storia del paese, come in Finlandia, i due partiti principali sono guidati da donne.

Schlein se l’è presa immediatamente con Giorgia Meloni, il cui governo ha limitato a gennaio il lavoro delle ong nel Mediterraneo imponendo, per esempio, di fare un salvataggio alla volta. “Invece ci vorrebbero vie legali e sicure per l’accesso a tutti i paesi europei. E ci vorrebbe una Mare nostrum europea, una missione umanitaria di ricerca e soccorso in mare”, ha proseguito la nuova segretaria.

Niente di rivoluzionario, perché Mare nostrum era già stata lanciata nel 2013 nel canale di Sicilia dal governo guidato dal Pd, dopo la tragedia di Lampedusa che provocò la morte di 368 persone, per poi essere sostituita alla fine del 2014 dal programma europeo Triton, di Frontex. All’epoca il presidente del consiglio era Enrico Letta, lo stesso che il 27 febbraio ha rimesso il suo mandato di leader del partito nelle mani di Schlein.

Le parole del rivale

La reazione a caldo di Schlein evidenzia un punto in comune con Meloni. La nuova guida della sinistra, come la presidente del consiglio che guida un governo di estrema destra, vuole riformare i regolamenti di Dublino per evitare che l’Italia si trovi a dover accogliere tutti i profughi che attraversano il Mediterraneo e per consentire l’accesso a “tutti i paesi europei”. Schlein si era impegnata in questa riforma incompiuta quando era parlamentare europea, tra il 2014 e il 2019. Del resto ha dichiarato di voler essere “un bel problema per il governo di Meloni”, perché punta a “organizzare l’opposizione in parlamento e nel paese a difesa di quell’Italia che fa più fatica”.

La presidente del consiglio ha detto di sperare che “l’elezione di una giovane donna” alla guida del Pd “aiuti la sinistra a guardare avanti e non indietro”. Ha anche commentato favorevolmente la partecipazione alle primarie. Hanno votato oltre un milione di persone, un numero tuttavia in calo costante dalla fine degli anni duemila, quando andavano ai gazebo oltre tre milioni di elettori di sinistra. Schlein è però riuscita a mobilitare un partito acciaccato, che ha un consenso intorno al 20 per cento, ed è schiacciato dai successi elettorali prima del Movimento 5 stelle e della Lega di Salvini e oggi da quello di Fratelli d’Italia.

Di sicuro il fatto che Schlein abbia criticato duramente Meloni ha contribuito a farle avere più voti rispetto al suo sfidante, il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, le cui parole su Meloni avevano sconcertato la frangia più a sinistra del Pd: “Non è una fascista, è una persona certamente capace”, aveva detto durante una trasmissione su La 7. E aveva aggiunto che “bisogna misurare le critiche, perché sono appena arrivati al governo”. L’esecutivo invece è stato attaccato duramente da Schlein, soprattutto per la volontà di limitare il reddito di cittadinanza voluto nel 2019 dal governo Conte.

La prima promessa della nuova segretaria è “il contrasto alla precarietà per un lavoro di qualità”, un tema, secondo lei, trascurato dalla destra. Inoltre si è impegnata a introdurre un salario minimo. Per farlo però vuole innanzitutto cambiare il partito, per “ricostruire fiducia e credibilità”. Ha detto di volere un Pd in cui vadano avanti i più competenti, non i più fedeli. Davanti a “una destra che fa la destra”, Schlein promette di “costruire una sinistra che oggi non può che essere ecologista e femminista”. ◆gim

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Questo articolo è uscito sul numero 1501 di Internazionale, a pagina 36. Compra questo numero | Abbonati