Un po’ di scuola innovativa del secolo scorso? Ce n’è qualche paginetta in Pistoleros! Una storia di anarchia del misterioso Farquhar McHarg (minimum fax 2022), libro che è costruito, come scrive nella prefazione il suo traduttore Valerio Camilli, “sull’alternanza tra romanzo picaresco e controstoria del novecento”. Le paginette sono dedicate al pedagogista anarchico Francisco Ferrer (1859-1909), fondatore della libertaria Escuela moderna. E di quella esperienza McHarg cita una delle proposizioni fondamentali: “I bambini vanno trattati con rispetto”. Poi tratteggia in poche righe una scena sbalorditiva tra Ferrer e gli allievi: “Se uno di loro si comportava male, lui allungava una mano e chiedeva al ragazzo di schiaffeggiarlo, dicendo: ‘Sono io che ho sbagliato, non tu; non sono stato in grado di ispirare in te l’autodisciplina di cui avevi bisogno’”. Certo, McHarg stesso osserva che un comportamento del genere rischiava di traumatizzare i minori più delle pene corporali alle quali erano di norma sottoposti. Ma il momento è comunque memorabile. La logica della sanzione è sovvertita. Il docente riconosce nell’insufficienza del discente la propria insufficienza. Chi è in cima alla scala gerarchica la discende spontaneamente e si offre alla punizione perché, pur detenendo il potere di far bene e indurre al bene, ha fatto male con grave danno di chi potere non ha.

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Questo articolo è uscito sul numero 1458 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati