I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana la freelance norvegese Eva-Kristin Urestad Pedersen.

Penso che tutti possiamo identificarci, almeno un po’, nel protagonista di Cronache della sesta estinzione. Possiamo riconoscere quella sensazione d’inadeguatezza di fronte alla grande sfida di crearci una vita tutta nostra. La paura di non farcela, così forte che può arrivare a bloccarci quando cominciamo a pensare di mettere un piede fuori di casa. Il potere paralizzante di una memoria. Siccome tutti, o quasi, in un modo o in un altro abbiamo avuto a che fare con queste sensazioni, possiamo anche capire la malinconia del protagonista e ci sembra comprensibile, vista la situazione psicologica ed economica, la scelta di andare a vivere in un furgone. In capitoli brevissimi e con uno stile narrativo molto secco, Stefano Valenti ci trascina in quel furgone dalla città verso la montagna, passando dalle allucinazioni del protagonista fino ad arrivare dall’altra parte, ovunque sia. In questo breve ma potente racconto, una cosa in particolare mi ha colpito: la svolta avviene grazie a un libro, il classico di Daniel Defoe Robinson Crusoe. Tendiamo a dimenticare che i libri sono più di uno svago. I libri hanno un potere immenso di cambiare, trasformare le vite delle persone. Cronache della sesta estinzione ci ricorda anche questo. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1554 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati