Uno dei danni più ampi fatti al fumetto degli ultimi decenni, e lo pensano in molti, sono le teorie in forma di saggio a fumetti dello statunitense Scott McCloud, che fuorviano troppi lettori e autori in erba sostenendo che basta un logo tondo, ovale, per creare un personaggio con un’anima. Con questo gioiello colorato e vivace, degno di un bambino molto intelligente e libero, o di un artista rimasto un po’ bambino, Sarah Mazzetti, mettendo al centro le celebri bottiglie di Giorgio Morandi, realizza il seguito ideale dei Gioielli di Elsa (Canicola bambini). Non si può dire se si tratta di un libro per i bambini o per gli adulti, i due livelli si confondono in maniera indistinguibile. L’uovoverde è ovviamente ovale, ed è un tondo perfetto la testolina della bambina-strega che rivendica una vita non da strega, e penetra nella casa di Morandi mettendo in subbuglio il suo universo. L’autrice elabora però un’estetica all’opposto di quella di Morandi, più vicina al collage, che fa pensare a un Bruno Munari che, impertinente quanto un bambino o una bambina-strega, entra nel mondo metafisico di Morandi con spirito esplicitamente animista. Un elemento fondamentale del mondo dei bambini, come pure in quello delle arti primitive che hanno ispirato tanta arte del novecento. Quello di Sarah Mazzetti è un mondo di loghi con l’anima. O, se preferite, l’espressione di una vera interiorità. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1517 di Internazionale, a pagina 95. Compra questo numero | Abbonati