Il 5 maggio la Microsoft chiuderà Skype, la piattaforma creata in Estonia nel 2003 che, ben prima di Zoom, Facetime o WhatsApp, permise alle persone di scrivere, chiamare e videochiamare gratis chiunque nel mondo. Quando la Microsoft la comprò nel 2011 per 8,5 miliardi di dollari, superando Google e Facebook, Skype contava circa 150 milioni di utenti al mese. Ma con il lancio di Teams durante la pandemia, l’azienda ha pian piano abbandonato lo sviluppo del vecchio strumento in favore del nuovo. “Skype è stato uno dei primi esempi di prodotto tecnologico così onnipresente da essere usato come verbo”, scrive il Guardian. “Le persone skypavano qualcuno come ora googlano”. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1604 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati