I soldi sono spesso una buona pista per trovare la risposta a domande apparentemente misteriose. Perché Elon Musk si è appassionato alla campagna elettorale di Donald Trump? Perché ha speso montagne di soldi per aiutarlo a farsi eleggere? Perché non ha perso occasione per farsi vedere accanto a lui dopo l’insediamento? E come mai è uscito di scena dopo pochi mesi?
Quando nel 2022 aveva comprato Twitter per 44 miliardi di dollari, Musk si era fatto prestare una parte dei soldi (13 miliardi) da un gruppo di banche, tra cui la Morgan Stanley. Il Wall Street Journal aveva definito l’operazione “la peggiore acquisizione finanziata dalle banche dai tempi della crisi economica del 2008”.
Le banche non erano riuscite a liberarsi del debito, che era rimasto bloccato anche per via degli scarsi risultati dell’azienda, il cui valore si era dimezzato.
In un articolo uscito il 3 giugno il Financial Times racconta che “tutto è cambiato la notte delle elezioni del 2024, con Musk immortalato al fianco di un Trump vittorioso. Le banche hanno visto una possibile via d’uscita, e la Morgan Stanley ha avviato dei negoziati con gli investitori”.
Subito dopo l’insediamento, il padrone di X e della Tesla è diventato uno degli alleati più stretti del presidente e una presenza fissa alla Casa Bianca. “È stato un cambiamento che ha aumentato la sua influenza con riflessi su tutto il suo impero imprenditoriale”.
Dall’inizio dell’anno le banche sono riuscite a liberarsi gradualmente del debito. “A fine aprile”, informa il Financial Times dopo aver parlato con decine di persone a conoscenza dei fatti, “sette banche hanno venduto l’ultima tranche di prestiti legati all’acquisto di Twitter, completando una svolta straordinaria per un debito che poco tempo prima sembrava tossico”.
Negli stessi giorni Elon Musk ha reso noto che avrebbe lasciato la politica per tornare a occuparsi delle sue aziende. “Twitter non era un investimento, era una scommessa”, ha detto una fonte al Financial Times. “Potrei fare le capriole”, ha commentato felice un banchiere coinvolto nella vicenda. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1617 di Internazionale, a pagina 5. Compra questo numero | Abbonati