Olivette Otele insegna storia e memoria della schiavitù all’università di Bristol. È nota per essere stata la prima donna nera a occupare una cattedra di storia moderna come docente di ruolo in un’università britannica. Africani europei. Una storia mai raccontata è diventato una sorta di Bibbia a cui ricercatori o semplici curiosi attingono per avere una visione del mondo finalmente completa. Africani europei non è un libro per ragazzi, ma fa parte di quella categoria di libri che si spera entrino, anche se non invitati, nelle scuole. Un libro ben scritto, semplice e necessario. Otele esamina come hanno vissuto i neri in Europa fin dall’antica Roma e come oggi nel dibattito sull’identità europea non può essere dimenticato il loro ruolo. Ci sono molti nomi, dal duca di Firenze, Alessandro de’ Medici, al pugile d’inizio novecento Battling Siki. Otele ci fa attraversare mille vite. Centrale il tema della cittadinanza. L’autrice critica un’Europa che mette ai margini i suoi figli neri. Si arriva così alle banlieues francesi dove cresce la rabbia giovanile per un’emarginazione imposta o all’Italia della mancata riforma della cittadinanza per cui se sei figlio di un migrante ti puoi ritrovare straniero nel tuo paese.
Igiaba Scego

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Questo articolo è uscito sul numero 1443 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati