C’è uno spazio vitale sopra i tetti

dove i pensieri atterrano, decollano di nuovo,

un muratore bulgaro o romeno

può qui per ore

sognare di casa, sorvegliare le persone che lo pagano

fissare giù gli incroci durante la pausa-sigaretta,

considerare la storia della città, trasformare la dura

materia del tempo in un’attesa del prossimo mese.

Suo figlio ha detto la prima parola, sua figlia ora sa

andare in bicicletta. Schiaccia replay per la decima

volta e apre le sue ali. Scrive: “A prestissimo!”

Matthias Nawrat è uno scrittore nato in Polonia nel 1979 ed emigrato con la famiglia in Germania nel 1989. In Italia, dopo Imprenditori. Una favola famigliare (2019), L’Orma editore pubblicherà a fine marzo il suo terzo romanzo, L’ospite triste. Questa poesia è tratta dalla sua raccolta d’esordio, Gebete für meine Vorfahren (“Preghiere per i miei antenati”, parasitenpresse 2022). Traduzione dal tedesco di Dario Borso.

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Questo articolo è uscito sul numero 1503 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati