Scienza

L’empatia dei macachi

La complessa vita sociale dei primati si riflette nell’anatomia del loro cervello. L’hanno scoperto alcuni ricercatori dell’università della Pennsylvania, negli Stati Uniti, osservando le relazioni sociali tra 103 esemplari di macaco rhesus (Macaca mulatta) che vivono in libertà sull’isola di Cayo Santiago, a Puerto Rico. Dopo aver contato il numero di relazioni dirette che ciascun individuo instaurava per lo “spulciamento reciproco”, hanno esaminato struttura e dimensioni cerebrali con la risonanza magnetica. È emerso che il solco temporale medio-superiore e l’insula ventrale erano più sviluppati nei macachi che avevano più scambi sociali. Queste due regioni del cervello, scrive Science Advances, sono coinvolte nei processi decisionali sociali e nell’empatia. Secondo altri studi, qualcosa di simile avviene anche negli esseri umani.

Evoluzione e astronomia

Secondo uno studio recente, l’evoluzione umana è stata plasmata anche da fattori astronomici. Negli ultimi due milioni di anni il movimento della Terra è cambiato più volte, sia per quanto riguarda l’asse di rotazione sia per l’orbita intorno al Sole. Questi sviluppi astronomici sono molto lenti, con cicli anche di centomila anni, ma potrebbero aver contribuito a modificare le condizioni ambientali in Africa e in Eurasia, incidendo sulla temperatura e sulle piogge. Questo a sua volta avrebbe condizionato l’evoluzione e la distribuzione geografica dei primi ominidi. I ricercatori hanno analizzato fossili di Homo neanderthalensis, Homo heidelbergensis, Homo ergaster, Homo habilis e Homo sapiens. La loro ipotesi è che i cambiamenti ambientali abbiano favorito la comparsa di nuove specie. L’Homo heidelbergensis, per esempio, potrebbe essersi evoluto nell’Homo neanderthalensis a causa delle glaciazioni in Europa. L’Homo sapiens sarebbe stato favorito dall’aumento dell’aridità in Africa perché aveva capacità di adattamento superiori. Lo studio, molto discusso, può essere utile per ricostruire l’evoluzione umana. ◆

Proteggere gli ulivi

Il Distretto tecnologico aerospaziale e il Cnr hanno progettato dei droni ad alta tecnologia per scovare la Xylella fastidiosa, il batterio che ha decimato migliaia di ulivi in Italia meridionale. Grazie a dei sensori termici, i droni rilevano i segni dell’infezione a uno stadio precoce, prima che sia visibile a occhio nudo. In questo modo gli agricoltori possono abbattere gli alberi malati ed evitare focolai. Nei prossimi mesi, scrive New Scientist, i droni sorvoleranno 300mila alberi. La Xylella si sta diffondendo anche in Francia continentale, in Corsica, in Spagna e in Portogallo. Secondo le stime, potrebbe costare all’Unione europea fino a 5,5 miliardi di euro in raccolti persi.

Esplosione sulla nana bianca

M. Kornmesser, L. Calçada, ESO

Alcuni ricercatori hanno osservato un nuovo tipo di esplosione sulla superficie di una stella. L’evento termonucleare, o micronova, si è verificato su una nana bianca (al centro dell’immagine), una stella di piccole dimensioni nella fase finale della sua evoluzione. Le micronove sono eventi localizzati e molto rapidi, con una durata inferiore a dieci ore. Accadono in corrispondenza dei campi magnetici, scrive Nature, ma non si conoscono ancora le cause. La scoperta è avvenuta grazie al telescopio terrestre Vlt.

Dopo il cancro

La diagnosi precoce dei tumori e il miglioramento delle terapie permettono a molti malati di sopravvivere. Secondo The Lancet, bisognerebbe però migliorare le cure a lungo termine per queste persone, invece di limitarsi a monitorare eventuali recidive. Bisognerebbe affrontare le conseguenze dei trattamenti, come i problemi cardiaci e metabolici, e considerare i problemi psicosociali, come la paura di recidive, i disturbi del sonno e i problemi sessuali, lavorativi ed economici.

D. Papineau

Geologia Tracce di forme di vita potrebbero essere state rilevate su alcune rocce nella provincia del Québec, in Canada. Le rocce (nella foto), su cui sono presenti dei filamenti, risalirebbero a 4,28- 3,75 miliardi di anni fa. I filamenti potrebbero essere stati prodotti da microrganismi o avere origini non biologiche. È possibile che siano i fossili più antichi del mondo, scrive Science Advances.

Coronavirus Le persone vaccinate contro il sars-cov-2, il virus del covid-19, sono protette anche contro le sottovarianti Ba.1 e Ba.2 della variante omicron. Le persone non vaccinate e infettate con una delle due sottovarianti producono invece anticorpi specifici che non proteggono da altre varianti. Questo vale soprattutto per la Ba.2. Lo studio, ancora preliminare, è stato pubblicato online su Re­search Square.

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1457 - 22 aprile 2022
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