21 novembre 2014 11:02

Il decreto di Obama sull’immigrazione si rivolge alle persone senza documenti e ai giovani arrivati nel paese in modo illegale quando erano bambini.

  • Statuto giuridico per cinque milioni di immigrati senza documenti Il decreto proteggerà dall’espulsione circa cinque milioni di immigrati senza documenti. Sono principalmente immigrati arrivati negli Stati Uniti da bambini, i loro parenti, e i familiari dei bambini nati negli Stati Uniti da genitori irregolari, se vivono nel paese da cinque anni. Non diventeranno cittadini statunitensi né avranno un permesso legale di residenza (la green card). Potranno però vivere negli Stati Uniti senza paura dell’espulsione, ottenendo un permesso di lavoro e il numero di previdenza sociale. Inoltre, potranno andare e tornare dal loro paese di provenienza.
  • Sicurezza delle frontiere Il dipartimento della sicurezza interna concentrerà le forze di sicurezza lungo il confine sudoccidentale con il Messico. Queste operazioni erano già state intensificate nell’estate del 2014 quando è cominciato un arrivo massiccio di minori centroamericani non accompagnati.
  • Concentrarsi sui criminali Il nuovo piano cambierà il modo in cui il governo tratterà gli immigrati senza documenti che vivono lontano dalle frontiere, nelle parti più interne del paese, “mandando via i criminali, non le famiglie”. Il dipartimento della sicurezza interna concentrerà le sue forze sulle persone che hanno commesso crimini rilevanti, che fanno parte di organizzazioni criminali o che minacciano la sicurezza del paese.
  • Permessi per i lavoratori del campo della tecnologia Il nuovo piano prevede alcuni cambiamenti per aiutare i lavoratori stranieri esperti di high-tech a entrare e restare nel paese. Attualmente, la maggior parte di questi lavoratori sono legati a una società e il processo per cambiare lavoro nello stesso ambito è molto complicato e può durare mesi. Il nuovo piano prevede una sorta di “portabilità”, facilitando il passaggio da un lavoro all’altro all’interno degli Stati Uniti.

Usa Today

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it