La guardia di finanza ha effettuato stamattina alcune perquisizioni nelle sedi di Ubi banca, della Compagnia delle opere e della Confiab (Confederazione degli artigiani di Bergamo).
Il reato ipotizzato è quello di “illecita influenza su assemblea”. Al centro delle indagini ci sono le presunte irregolarità nell’assemblea di Ubi banca del 20 aprile 2013, nel corso della quale sono stati eletti il consiglio di sorveglianza e il consiglio di gestione dell’istituto tuttora in carica. La lista di Andrea Moltrasio, eletto alla presidenza del consiglio di sorveglianza, ottenne più del 53 per cento dei voti, più della metà dei quali espressi per delega. Gli inquirenti e la guardia di finanza ipotizzano irregolarità in quel voto, realizzate proprio attraverso la raccolta di deleghe in bianco e deleghe con firme falsificate.
Sono in tutto undici gli indagati. Tra questi, oltre a Moltrasio, ci sono Giovanni Bazoli, nella qualità di presidente dell’Associazione banca lombarda e piemontese, Franco Polotti, presidente del consiglio di gestione di Ubi banca, Victor Massiah, amministratore delegato, Mario Cera, vicepresidente vicario del consiglio di sorveglianza, e Emilio Zanetti, consigliere di amministrazione della Banca popolare di Bergamo e della Banca popolare commercio e industria. Per loro il reato ipotizzato è quello di ostacolo alla vigilanza.
Sono inoltre indagati Antonella Bardoni, presidente della Confiab e componente del consiglio di sorveglianza di Ubi Banca, Giuseppe Sciarrotta, responsabile del servizio rapporti con i soci dell’istituto, Guido Marchesi, consulente dello stesso servizio, Marco Mandelli, direttore generale della Banca popolare commercio e industria (gruppo Ubi) e Rossano Breno, in passato presidente della Compagnia delle opere di Bergamo. Il pm Pelosi ipotizza nei loro riguardi il reato di illecita influenza su assemblea, previsto da una specifica norma del codice civile.
Il nuovo filone dell’inchiesta si aggiunge a quello già avviato nel maggio 2014 dalla procura di Bergamo. Il Sole 24 Ore, Ansa
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