25 febbraio 2015 17:02

Il 26 febbraio i commissari della Federal communications commission (Fcc), l’ente che regolamenta le telecomunicazioni negli Stati Uniti, dovranno esprimersi su una proposta di legge del presidente della commissione Tom Wheeler per garantire la neutralità della rete, proposta appoggiata dal presidente Barack Obama.

Il punto più importante prevede la classificazione dei servizi di banda larga secondo il Titolo II del Communication Act del 1934, legge che regola le comunicazioni negli Stati Uniti, trasformandolo in un servizio di pubblica utilità. In questo modo vengono garantiti alla Fcc nuovi poteri sulla regolamentazione della rete.

La bozza completa non è ancora stata resa pubblica, ma sul sito della Fcc c’è una sintesi della raccomandazioni del presidente Tom Wheeler alla commissione “per conservare e proteggere internet come un luogo di innovazione e libera espressione”.

  1. La regolamentazione della rete da parte della Fcc si estende anche alla telefonia mobile, che per la prima volta sarà equiparata alla rete fissa.
  2. La Fcc dovrà dare delle regole alla rete “nell’interesse pubblico” per evitare che gli utenti, nella fruizione e produzione di contenuti, possano essere penalizzati in base all’operatore che decidono di usare.
  3. Agli operatori di banda larga sarà vietato bloccare l’accesso a contenuti, ad applicazioni o a servizi.
  4. Gli operatori di banda larga non potranno compromettere o rallentare il traffico su internet in base ai contenuti, alle applicazioni o ai servizi.
  5. Gli operatori non potranno garantire corsie preferenziali ad alcuni contenuti o servizi su internet in base a un pagamento o a un rapporto privilegiato con alcuni fornitori di contenuti.

Cos’è la neutralità della rete
Il principio secondo cui tutti i siti, i contenuti online e i servizi internet dovrebbero essere accessibili a chiunque abbia una connessione, senza corsie preferenziali per fornitori di contenuti disposti a pagare di più gli operatori telefonici.

La sua abolizione, per chi la difende, metterebbe in pericolo la rete così come la conosciamo, libera e aperta, e le possibilità di creare nuovi prodotti, servizi, applicazioni in concorrenza con le grandi aziende che possono permettersi di sottostare alle discriminazioni di prezzo imposte dagli operatori. Chi invece si oppone a questo principio si appella al libero mercato e al diritto di pagare di più per ottenere una qualità migliore dei servizi.

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